“In tutti gli atti relativi ai bambini, siano essi compiuti da autorità pubbliche o da istituzioni private, l’interesse superiore del bambino deve essere considerato preminente”
(Capo 3 Uguaglianza, art. 24 della carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, Nizza 7/12/2000)
La seguente “Carta dei Diritti” si ispira ai principi di:
eguaglianza, imparzialità, continuità, partecipazione, diritto d’informazione, efficienza ed efficacia.
A chi è rivolta:
a genitori, dirigenti sportivi e scolastici, insegnanti, educatori sportivi ed agli atleti.
Con quali finalità:
vuole essere utile strumento per conoscere meglio il mondo calcistico giovanile affinché i “nostri adulti” genitori, tecnici e dirigenti, comprendano il delicato ruolo educativo che occupano e si assumano le relative responsabilità, per favorire la formazione di buoni sportivi, ma soprattutto di ottimi cittadini.
Chi siamo:
Il S. G. e S., nell’ambito della F.I.G.C, è un ente erogatore di servizi e si occupa dello sviluppo e della promozione del calcio giovanile, sia in ambito societario che scolastico.
L’attività calcistica si configura attraverso tre SETTORI d’intervento:
Quali servizi offriamo:
A chi rivolgersi in caso di necessità:
Nella struttura Federale di appartenenza (Coordinamento Federale Regionale SGS):
Nella propria Scuola di Calcio:
Il Settore Giovanile e Scolastico della F.I.G.C. vigila affinché vengano rispettate, dalle Società Affiliate e dai propri tesserati, tutte le normative riportate sul Comunicato Ufficiale n.1 atte a tutelare il corretto svolgimento dell’attività.
L’attività calcistica giovanile viene regolata tenendo presente quanto riportato dalla Carta dei Diritti dei ragazzi allo sport dell’O.N.U. che corrisponde, nella sua enunciazione, alle norme con le quali viene organizzata l’attività dai 5 ai 16 anni da parte del Settore Giovanile e Scolastico.
A questi diritti corrispondono altrettanti doveri da parte degli adulti che devono garantire:
1) Diritto di divertirsi e giocare
2) Diritto di fare sport
3) Diritto di avere i giusti tempi di riposo
L’attività deve essere svolta in un clima psicologico sereno, sia negli allenamenti che in gara; nei gruppi squadra dovrà essere previsto un “turn-over” che permetta a tutti gli iscritti ad una Scuola di Calcio, indipendentemente dalle loro abilità tecniche, di essere convocati alla gara e di partecipare alla partita per almeno un tempo continuativo (senza interruzioni) dei primi due ed una cospicua porzione di minuti del terzo tempo. I tecnici hanno il dovere di rispettare e far rispettare tale norma. Nel caso dei due tempi sarà valida la stessa norma. È inoltre fatto obbligo che l’utilizzazione dei calciatori si limiti ad una sola gara per ognuna delle giornate fissate dai calendari dei tornei federali per Pulcini ed Esordienti (C.U. n°1 del Settore Giovanile e Scolastico).
4) Diritto di beneficiare di un ambiente sano
5) Diritto di praticare sport in assoluta sicurezza a salvaguardia della propria salute
Il benessere psicofisico può essere garantito “solo” da un’attività sportiva svolta: in strutture salubri e sottoponendo gli allievi alla visita di idoneità medico-sportiva prima dell’inizio dell’attività (requisito obbligatorio, in ottemperanza ad una legge dello stato);
l’utilizzo di metodologie di allenamento, idonee al soggetto, non deve creare scompensi agli apparati in accrescimento, bensì benefici adattamenti; deve essere evitato, a queste età, l’uso di inopportuni ed inutili integratori alimentari, mentre saranno favoriti, una corretta alimentazione ed un comportamento etico che in caso di infortunio o malattia, che rispetti i giusti tempi di guarigione e recupero, evitando, se non indispensabile, l’uso ed in alcuni casi l’abuso di farmaci, ovviamente sempre in collaborazione con i medici competenti (Commissione Medica del Settore Giovanile e Scolastico).
6) Diritto di essere circondato e preparato da personale qualificato
7) Diritto di seguire allenamenti adeguati ai giusti ritmi
Le società affiliate alla F.I.G.C. che svolgono attività nelle fasce d’età 5-12 anni, fermo restando i limiti delle proprie possibilità organizzative, hanno il dovere di garantire la presenza nei ruoli tecnici e dirigenziali, di persone adeguatamente preparate sia tecnicamente che sul piano psicopedagogico, per un corretto sviluppo educativo sportivo e formativo dei propri allievi. Detti educatori devono acquisire conoscenze e competenze specifiche attraverso corsi, aggiornamenti e incontri informativi e didattici organizzati periodicamente dal Settore Tecnico e dal Settore Giovanile e Scolastico in collaborazione con le strutture periferiche del CONI (C.U. n°1 del Settore Giovanile e Scolastico).
8) Diritto di partecipare a competizioni adeguate alle varie età, seguendo allenamenti che corrispondano a giusti ritmi d’apprendimento
9) Diritto di misurarsi con giovani che abbiano le stesse probabilità di successo
Ogni bambino, bambina, ragazzo o ragazza, deve poter essere messo in condizione di esprimere le proprie potenzialità psichiche, cognitive, emotivo affettive, relazionali, motorie e tecniche, attraverso progressioni didattiche che corrispondano alle caratteristiche dell’età in oggetto. Il numero dei giocatori, le misure del campo, delle porte e dei palloni, la durata delle gare, degli allenamenti, devono essere in sintonia con le norme dettate dal C.U. n°1 per la stagione sportiva in corso, che hanno preso corpo attraverso sperimentazioni, esperienze ed adattamenti negli ultimi anni. Modelli di gara adeguati ad ogni fascia d’età, significano una tutela al naturale processo evolutivo dei giovani. Ogni anticipo o carico eccessivo, come pressione psicologica e tensione degli eventi, può comportare squilibrio non solo alla formazione tecnica, ma anche perdita di motivazione ed entusiasmo con relativo rischio per la prosecuzione dell’attività. (C.U. n°1 del Settore Giovanile e Scolastico).
10) Diritto di non essere un campione
I bambini che si sperimentano in un nuovo contesto di apprendimento sono tutti campioni, perché stanno provando a fare qualcosa che conoscono solamente nella loro rappresentazione: stanno imparando il gioco del calcio (C.U. n°1 del Settore Giovanile e Scolastico).
Ai giovani calciatori ed alle giovani calciatrici un invito a:
Ai genitori un invito a:
Considerare il proprio figlio/a come una persona da educare e non un campione da allenare. Anteporre sempre il benessere fisico e psicologico del giovane al proprio desiderio di vederlo vincere.
Avere fiducia nell’operato degli educatori sportivi, lavorando in sinergia con loro. Essere un tifoso rispettoso, incoraggiando in modo leale non solo la propria squadra ma anche quella avversaria.
Ai dirigenti un invito a:
Informare i genitori sulle norme che regolano l’Attività di Base e Agonistica attraverso il Comunicato Ufficiale n.1, e sul progetto educativo della Scuola di Calcio, ricordando loro che il risultato non è l’aspetto più importante. Sostenere il lavoro del tecnico con serenità al fine di ottenere gli effetti desiderati, sia tecnici che di partecipazione.
Ai tecnici un invito a:
Favorire lo sviluppo delle potenzialità sportive e umane degli allievi/e, organizzando attività divertenti e che siano motoriamente e psicologicamente coinvolgenti. Ricordare che la partita è per i bambini e non per gli adulti. Tenere conto della priorità degli impegni scolastici.
Ai dirigenti scolastici e agli insegnanti un invito a:
Favorire la pratica del calcio giovanile in ambito scolastico, per incidere sulla trasmissione dei valori intrinseci alla disciplina; il “calcio” inteso come gioco sportivo che promuove collaborazione e spirito d’iniziativa, così come l’adesione a comportamenti di correttezza verso i compagni e gli avversari, e la capacità di prendere rapidamente decisioni efficaci.
Affinché si realizzi una migliore organizzazione tecnico didattica, le Società Sportive, nei limiti delle loro possibilità, devono:
1) Analizzare la situazione iniziale:
– analisi dei fattori socio – culturali relativi a: ragazzi, istruttori, società, ambiente
– analisi dei livelli di partenza
2) Definire degli obiettivi legati a:
– finalità educative
– livelli di partenza
– risorse di cui si dispone
3) Predisporre un intervento formativo:
– individuare le aree formative educative e tecniche
– stabilire, mezzi, metodi, spazi, tempi, criteri di valutazione
– scandire il percorso in unità didattiche, lezioni, sedute di allenamento
4) Predisporre sistemi di valutazione durante il percorso:
– devono riguardare tutti i momenti del processo formativo e permettere di raccogliere dati per eventuale rinforzo di gruppo e/o individuale, valutando soprattutto la relazione tra istruttore e allievo/a (analisi del metodo proposto)
5) Predisporre un sistema di valutazione finale:
– che riguarda l’intero processo, e che deve permettere di confrontare ciò che si voleva ottenere e i risultati di ciò che si è ottenuto (l’operato dell’istruttore).
In sintesi il Settore Giovanile e Scolastico, per dare seguito in ogni luogo in cui si svolge attività sportiva calcistica a quanto precedentemente espresso, si impegna attraverso azioni mirate a:
Il Settore Giovanile e Scolastico, attraverso i Coordinatori Federali Regionali di appartenenza, è deputato a garantire il rispetto di tali principi con il contributo dei propri Dirigenti e Responsabili Tecnici ed Organizzativi, e si impegna a dare a questo documento una più ampia diffusione possibile tra tutte le componenti che fanno parte del mondo calcistico giovanile.